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diplomacy senza diplomacy

Inviato: martedì 3 gennaio 2012, 23:00
da silverluke
come cambia una partita a diplomacy senza diplomazia? (tipo senza messaggi, magari escludendo i messaggi privati fuori partita che magari avvengono pure).
ha un suo perchè? è un gioco che da "muto" perde qualcosa? o cambia totalmente come gioco?
parlo da neofita, non l'ho ancora fatta.
immagino che cambi molto e a volte diventi una partita più godibile dal punto di vista strategico.


ripeto: immagino, mi sono iscritto ad una "senza messaggi" spero di iniziarla a breve! però sono curioso di sapere le opinioni dei veterani.

Re: diplomacy senza diplomacy

Inviato: martedì 3 gennaio 2012, 23:11
da thug
Di sicuro cambia :)
A me le muto piacciono. Sono più veloci da seguire, permettono di concentrarsi maggiormente sull'aspetto tattico e ti mettono sempre nella condizione di dover pensare come farebbero gli altri.

In aggiunta rispetto alla versione classica c'è la possibilità di "comunicare" con le mosse (offrendo supporti in attacco o in difesa ad esempio) però, a mio avviso, le potenze centrali sono nettamente svantaggiate senza diplomazia.

Re: diplomacy senza diplomacy

Inviato: mercoledì 4 gennaio 2012, 22:19
da VladimiroDelSorbo
Non è più Diplomacy, ma un Risiko. Però a molti piace, anche a me. E' comunque possibile, pur se in maniera rozza, mandare messaggi tramite le proprie mosse, ma è lampante che non si tratta della stessa cosa. E non è sempre possibile riuscirci. Di buono c'è che, una volta stabilita la condotta strategica, non ci si perde su molto tempo, si guarda la mappa, si decidono gli ordini e via. Ma, ripeto, senza la diplomazia è un altro gioco.

Non c'è solo il Diplomacy completamente muto, c'è anche l'opzione di poter inviare solo messaggi globali. E questa, con lo spirito giusto, potrebbe anche essere la modalità più divertente: i messaggi leggibili da tutti aprono infinite possibilità di comunicazioni criptiche, deliranti, diversamente intepretabili, subdole e canzonatorie. Con Internet è un po' passato di moda, ma sui bollettini postali uscivano comunicati da sbellicarsi dalle risa.

Re: diplomacy senza diplomacy

Inviato: venerdì 10 febbraio 2012, 15:04
da Leonardo
silverluke ha scritto:come cambia una partita a diplomacy senza diplomazia? (tipo senza messaggi, magari escludendo i messaggi privati fuori partita che magari avvengono pure).
ha un suo perchè? è un gioco che da "muto" perde qualcosa? o cambia totalmente come gioco?
parlo da neofita, non l'ho ancora fatta.
immagino che cambi molto e a volte diventi una partita più godibile dal punto di vista strategico.


ripeto: immagino, mi sono iscritto ad una "senza messaggi" spero di iniziarla a breve! però sono curioso di sapere le opinioni dei veterani.
Ciao a tutti, rientro nel forum dopo mesi, con un bell'argomento (seppure vecchio di una mesata).

Il gioco "muto" e' un altro gioco, come ti hanno gia' risposto. E' meno complesso, per certi versi, della partita classica, ma rispetto a questa permette uno sviluppo importantissimo della parte tattica. Dovendo ragionare solo con le tue unita' (*) , sei costretto a cercare ogni volta la migliore soluzione attacco/difesa (dove possibile ovviamente).

Stalli difensivi, "beleaguered garrison", supporti indesiderati diventano il pane quotidiano (e te li ritrovi nelle partite classiche).
Altrettanto fondamentale diventa poi prevedere le mosse degli altri, mettersi al loro posto per provare ad immaginare cosa faranno (anche sulla base delle mosse giocate - E' un attaccante? E' un difensivo? E' uno che tiene spesso i pezzi fermi? ...).

Le mute poi hanno anche l'effetto collaterale positivo di durare poco, essendo le mosse piu' rapide; per questo ne puoi giocare piu' di una contemporaneamente senza troppi problemi.

(*) In realta' un po' di diplomazia si puo' anche fare, nascosta dagli ordini: ad esempio, un supporto difensivo ad una unita' vuol dire "Alleanza", un supporto offensivo puo' essere visto come richiesta di attacco (ad esempio e' tipico, all'inizio, se l'Italia vuole assicurarsi l'amicizia dell'Austria, giocare A VEN S A TRI).

Il mio consiglio per tutti e' di giocarne il piu' possibile, proprio per sviluppare al massimo il "senso di ragno".

Ciao!

Re: diplomacy senza diplomacy

Inviato: venerdì 10 febbraio 2012, 19:20
da curzio
:) :) :D
Bentornato Magister
Concordo , Mirco proprio per questo ha aperto e vinto la maggior parte :twisted: :twisted: anche se non era il fine ultimo
una serie di partite sul tema Tattico.(bastarti dentro)
C'è limite a mio giudizio ,le aperture, oltre un certo limite non puoi andare.
Nelle classiche ogni tanto ci provo ,diplomaticamente e non, ma appena esci dal seminato vieni regolarmente bastonato :imp

Re: diplomacy senza diplomacy

Inviato: sabato 11 febbraio 2012, 15:35
da Francesco
Ci sono dei giocatori che giocano spesso in modo "artistico" e nonostante questo efficace (mi viene in mente Enrico).

Re: diplomacy senza diplomacy

Inviato: lunedì 13 febbraio 2012, 11:54
da Leonardo
curzio ha scritto::) :) :D
Bentornato Magister
Concordo , Mirco proprio per questo ha aperto e vinto la maggior parte :twisted: :twisted: anche se non era il fine ultimo
una serie di partite sul tema Tattico.(bastarti dentro)
C'è limite a mio giudizio ,le aperture, oltre un certo limite non puoi andare.
Nelle classiche ogni tanto ci provo ,diplomaticamente e non, ma appena esci dal seminato vieni regolarmente bastonato :imp
Curzio ciao!

Beh, nelle militari dovrebbe essere piu' facile giocare in maniera "strana": non potendo i tuoi vicini coordinarsi (se non in modo complicato, come dicevo sopra, e comunque a distanza di almeno un turno), il giocare mosse particolari e' piu' fattibile.
Poi ovviamente dipende anche dalla nazione sorteggiata: la Turchia ha sicuramente meno scelte in apertura rispetto all'Italia o alla Francia, ad esempio.

Nelle partite classiche le mosse piu' estrose richiedono anche una fase diplomatica piu' intensa e concreta, per scongiurare qualsiasi pericolo da parte dei tuoi vicini; di contro, anche con la Turchia (per fare lo stesso esempio di sopra) diventa possibile fare mosse piu' eclettiche, potendo (e dovendo) contare sulla diplomazia per la loro attuazione.