Questa partita la potrei definire la mia prima “partita perfetta” che ho giocato da quando gioco a diplomacy. E nelle prossime righe vi spiegherò i motivi, però prima voglio darvi una definizione di cosa io intendo per “partita perfetta”.
Secondo me la partita perfetta a diplomacy è quando si centrano tutti gli obiettivi che ci si era prefissati di raggiungere senza tradire i/il propri/o alleati/o. Sì perché io ritengo che il giocatore “perfetto” di diplomacy è colui che vince senza tradire. Sì lo so di parlare in maniera utopistica ma un ideale a cui bisogna tendere nella vita (e nel gioco) ci vuole.
La mia situazione in classifica dopo due rounds non era certo rosea, un secondo posto e una quasi eliminazione nella seconda partita ad opera del mio (ex)-alleato Giovanni Cesarini, mi avevano spinto fuori dai primi 10 ad oltre 100 punti dal primo in classifica (Mirco Natili). Ci sarebbe voluto un miracolo per vincere il torneo oppure appunto … una partita perfetta!
Al tavolo mi capitano il secondo e il terzo in classifica, Alex Lebedev con l’Inghilterra e Emmanuel Du Pontavice con la Francia. Io mi prendo la Turchia con Matteo Anfossi (che sarà determinante per la mia vittoria finale) in Russia, Fulvio De Persio (l’unico GPM italiano ancora vivente) in Austria, il grande Enrico Agamennone (che spero leggerà questa mia recensione) in Italia. Germania a Francesco Conte poi sostituito da Carlo de Vita.
Gli obiettivi che mi ero posto erano principalmente 2:
a) non far vincere il tavolo ad un certo Alex Lebedev che era secondo in classifica generale e con la vittoria di Roma avrebbe ucciso inesorabilmente il CISD 2011 penalizzando fra l’altro la tappa finale di Milano. Non me ne voglia l’amico Alex (che stimo molto sia come uomo che come giocatore) se scrivo questo ma al tavolo di gioco “la guerra è guerra”
e anche io ero in corsa per la vittoria finale. Se avesse vinto Alex si sarebbe probabilmente permesso il lusso di saltare Milano e vincere ugualmente in CISD, un’onta che non avrei sopportato come giocatore e Presidente dell’AID.
b) cercare di scalare più posizioni possibili nella classifica (la vittoria finale non la ritenevo a portata di mano) e per far questo avrei dovuto vincere con un bel distacco eliminando o contenendo al massimo i giocatori che al tavolo mi stavano sopra in classifica ovvero Alex, Manu ed Enrico Agamennone.
Il tutto possibilmente senza tradire i miei alleati che nello specifico erano uno solo, la Russia di Matteo Anfossi.
Fermare Alex non sarebbe stato affatto facile. Già non lo è se gioca un paese confinante col tuo figuriamoci se sei la Turchia e lui gioca l’Inghilterra. In questi casi l’unica cosa che potevo fare (oltre che tifare per Mirco Natili che giocava ad un altro tavolo) era di cercare di aizzargli contro i suoi vicini. Emmanuel Du Pontavice fu abbastanza facile da convincere, almeno a parole, in quanto era terzo in classifica e aveva tutto l’interesse a battagliare con Alex se voleva cercare di vincere il torneo.
Con Francesco Conte e la sua Germania invece fu subito amore a prima vista ed entrambi partirono da alleati in una crociata anti-russa. Il buon Matteo invece mi confidò che avrebbe voluto fare una buona partita da alleato cosa che accetto subito. Con Italia e Austria faccio le solite trattative preliminari nella primavera del 901. Le aperture di gioco saranno alquante classiche salvo un’armata austriaca che da vienna si sposta a Budapest e la russia ne approfitta per prendere la Galizia. Nell’autunno del 901 Enrico Agamennone mette in piedi uno stab all’Austria di Fulvio che ricorderò per sempre. Mi chiede di supportare la sua armata di apulia in grecia io accetto convinto che rimbalzerà invece guardate cosa scrive Fulvio:
a ser s a apu-gre
f alb s a apu-gre
non pago Enrico prende anche Trieste e riesce a convincere Fulvio a spostare l’armata da Budapest a Vienna passando l’informazione al russo che prende Budapest. Morale l’Austria alla fine del primo anno fa un -1 e si ritrova con soli 2 centri. Come abbia fatto Enrico a convincere Fulvio a dargli due supporti (diventati 3 con il mio dalla bulgaria) per prendere la Grecia lo vorrei proprio sapere. Quello che so è che la cosa è stata davvero divertente. Certo che da un giocatore come Fulvio simili leggerezze non me le sarei aspettate.
A fine primo anno italia, russia, francia, Inghilterra e germania fanno un +2, io un +1, austria come già detto -1. A quel punto Manu mi dice che vuol venire in italia causa una western tripla in essere, a me l’ipotesi di attaccare l’italia non dispiace, in fondo essendo la Turchia avrei avuto tutto da guadagnarci a vedere i miei vicini impegnati contro le potenze occidentali. Fra l’altro Agamennone era uno i quei giocatori che mi stavano sopra in classifica. Inoltre prima la Francia avrebbe sistemato l’Italia e prima avrebbe potuto attaccare l’Inghilterra di Alex come poi avverrà. L’attacco all’Italia nel 902 riesce bene anche perché partecipano sia Russia che un’incazzata Austria. Enrico prende la Tunisia ma perde Grecia e Trieste e si ritrova due flotte francesi nel mediterraneo. La cosa ovviamente non gli piace e cerca di convincermi a tornare sui miei passi, il problema è che ho troppi motivi per non cedere alle sue richieste per cui l’attacco va avanti con successo. In due anni io prendo Napoli, Matteo Trieste e Manu Tunisi, Roma e Venezia. A nord intanto l’alleanza anglo-tedesca avanza, la Germania prende la Svezia e l’Inghilterra San Pietroburgo. Matteo però alla fine ci mette una pezza e riesce a difendere Varsavia e Mosca grazie anche alla costruzione in seguito alla presa di Trieste.
Nel 904 l’Italia cade definitivamente. La Francia di Manu si rivolge a nord contro Inghilterra e Germania che nel frattempo, vista l’impossibilità di proseguire in Russia, decidono di tradire l’ex-alleato. Io decido ovviamente di lasciarlo fare e me ne sto buono buono con le flotte nel mediterraneo orientale. Con le armate decido poi di dar man forte al russo contro il tedesco ed insieme prendiamo in poche stagioni anni monaco, kiel e berlino.
Gli ultimi due anni vedono a nord un’accanita guerra franco-inglese senza risultati chiari, una germania sempre più in affanno pressata da russi, turchi e francesi e la mia Turchia padrona con le flotte di tutto il mediterraneo che all’ultima mossa prende tutti i centri francesi in italia (ovvero roma, venezia e tunisi). Alla fine chiudo a 12 senza tradire la Russia, secondo il mio prode alleato a 7 che resiste anche lui alla tentazione di prendermi nel finale una serbia lasciata colpevolmente a se stessa. Grazie Matteo, con quella non-mossa mi hai donato la vittoria e contemporaneamente hai salvato il CISD 2011. Ora il buon Alex dovrà necessariamente comprarsi un biglietto per Milano se vuole vincere il CISD 2011 perché il sottoscritto (e spero non solo io) non glielo lascerà vincere tanto facilmente.
Prima della premiazione non mi sono messo a contare i miei punti, pensavo di essere sul podio ma di certo non nel gradino più alto. Quando Francesco ha chiamato Alex come secondo classificato ho capito (con mio grande stupore) di aver vinto il torneo di Roma giocando una partita impeccabile il cui risultato (la vittoria finale) è andato oltre le mie più rosee previsioni.
Non solo avevo contenuto il Lebedev salvando il CISD e vinto la partita alla grande scalando un sacco di posizioni e per giunta senza tradire Matteo ma...(effetto collaterale non previsto) avevo pure vinto il torneo
.
Una partita, appunto, perfetta!
Luca Pazzaglia