Psicopatologia di Diplomacy
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
Ma sopratutto è da apprezzare che si sia abbassato a scrivere sul forum... saranno morti tutti i pinguini giù al polo sud?
Alex Lebedev
Il segreto della politica? Fare un buon trattato con la Russia. - Otto von Bismarck
Re: Psicopatologia di Diplomacy
Guarda, direi che la neve dei giorni scorsi in tutta Italia non e' piu' un caso.Alex ha scritto:Ma sopratutto è da apprezzare che si sia abbassato a scrivere sul forum... saranno morti tutti i pinguini giù al polo sud?
Considera che Napolitano ha dichiarato lo stato di calamita' dopo aver visto nuovi post di Davide.
Bruno Vespa ha gia' pronto il plastico di casa sua.
Leonardo Quirini
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
Beh, ci credo che non scrive, l'avete massacrato!
La filosofia è come la Russia: piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi.
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
Questa sera all'improvviso mi è venuta voglia di rileggermi le meravigliose descrizioni della Psicopatologia e ne ho approfittato per rilleggermi tutte e 4 le pagine di questo divertentissimo topic quando all'improvviso nella seconda pagina ho letto le descrizioni di Manuel di 4 nuovi tratti psicologici(non sò come abbiano fatto a sfuggirmi ) e mi sono caduti gli occhi sulla definizione del "Santone"...ma sono io!!!!!!!!!!!!!! Mi calza a pennello!!!!!!!!!
Fino a questo momento mi sono sempre ritenuto una via di mezzo tra il Leale(però non così tanto da annunciare addirittura al diretto interessato il momento in cui ho deciso di attaccarlo),il giocatore Molto Esperto(ma non ritengo quasi mai di essere il vincitore morale di tutte le partite,a menochè non sia effettivamente così) e il Paranoico,ma effettivamente io sono "Il Santone"(da notare l'articolo determinativo "Il") infatti:
1)non tradisco quasi mai;
2)nel momento fatidico in cui devo tradire non solo non caccio fuori il pugnale(che è sempre a fare la muffa)ma vengo addirittura tradito(specie nel f2F),e le partite del torneo di Ferrara hanno dimostrato ciò per l'ennesima volta;
3)se il traditore agisce con decisione e non commette errori allora le probabilità che la mia(a questo punto direi molesta )presenza sulla mappa vengaa facilmente estirpata prima della fine della partita sono altissime(anche questa volta mi riferisco soprattutto al f2f).
Cosa ne pensate?Ritenete anche voi che io sia Il Santone oppure non siete d'accordo?
Fino a questo momento mi sono sempre ritenuto una via di mezzo tra il Leale(però non così tanto da annunciare addirittura al diretto interessato il momento in cui ho deciso di attaccarlo),il giocatore Molto Esperto(ma non ritengo quasi mai di essere il vincitore morale di tutte le partite,a menochè non sia effettivamente così) e il Paranoico,ma effettivamente io sono "Il Santone"(da notare l'articolo determinativo "Il") infatti:
1)non tradisco quasi mai;
2)nel momento fatidico in cui devo tradire non solo non caccio fuori il pugnale(che è sempre a fare la muffa)ma vengo addirittura tradito(specie nel f2F),e le partite del torneo di Ferrara hanno dimostrato ciò per l'ennesima volta;
3)se il traditore agisce con decisione e non commette errori allora le probabilità che la mia(a questo punto direi molesta )presenza sulla mappa vengaa facilmente estirpata prima della fine della partita sono altissime(anche questa volta mi riferisco soprattutto al f2f).
Cosa ne pensate?Ritenete anche voi che io sia Il Santone oppure non siete d'accordo?
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
Antonio, prendo per buona la tua definizione che non tradisci quasi mai, anzi la correggo tradisci solo me, bene è un dato utile a sapersi, come dicono in GhostBuster, noi Redivivi e tu re dei morti
Spera di non caputami vicino
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
Antonio, più che Il Santone, io creerei una tua categoria: l'elefante paranoico
Ha iuna memoria di ferro per ogni evento traumatico subito dalla tua schiena, o di partite dove ti hanno bellamente massacrato. Questo ti porta a non fidarti comunque di questi giocatori a tutto vantaggio di giocatori pronti a pugnalarti e nuovi membri della lista nera.
Più che allungare la lista, e non tradire quasi mai (Marco, credo che tu sia stato il primo pugnalatore, per cui ti tocca...) dovresti imparare dove e quando è utile tradire. Sei un giocatore capace, ma rischi di diventare troppo prevedibile
Ha iuna memoria di ferro per ogni evento traumatico subito dalla tua schiena, o di partite dove ti hanno bellamente massacrato. Questo ti porta a non fidarti comunque di questi giocatori a tutto vantaggio di giocatori pronti a pugnalarti e nuovi membri della lista nera.
Più che allungare la lista, e non tradire quasi mai (Marco, credo che tu sia stato il primo pugnalatore, per cui ti tocca...) dovresti imparare dove e quando è utile tradire. Sei un giocatore capace, ma rischi di diventare troppo prevedibile
Arrendetevi, mi avete circondato
- Francesco
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
Sono completamente d'accordo.
Anche perché la soluzione per non essere traditi non è non avere alleati, ma saper vedere quando ad un certo punto agli altri non convenga più esserti alleato, e giocare per evitare questa situazione (ad esempio, dare sempre uno sbocco agli alleati, possibilmente non troppo fruttuoso se vuoi arrivare primo!).
Ma in una comunità di viaggiatori stabili che si aggira tra 15 e 20 persone, con tre partite per torneo più la LDM, si viene traditi almeno una volta da chiunque (e sarebbe un problema se così non fosse: ogni partita è una storia a sé).
Ecco: ti focalizzi troppo su "tu mi hai fatto questo in passato", e rischi di essere colpito da quelli che non si sono ancora attirati le tue ire passate. Con questo atteggiamento, chi di noi non ti ha tradito almeno una volta? Perfino Marco, che gioca sperando sempre di non dover fare la prima mossa ma di poter attaccare per reazione.
Dammi retta, dimentica le partite passate e avrai più tempo e lucidità per analizzare quelle correnti!
Anche perché la soluzione per non essere traditi non è non avere alleati, ma saper vedere quando ad un certo punto agli altri non convenga più esserti alleato, e giocare per evitare questa situazione (ad esempio, dare sempre uno sbocco agli alleati, possibilmente non troppo fruttuoso se vuoi arrivare primo!).
Ma in una comunità di viaggiatori stabili che si aggira tra 15 e 20 persone, con tre partite per torneo più la LDM, si viene traditi almeno una volta da chiunque (e sarebbe un problema se così non fosse: ogni partita è una storia a sé).
Ecco: ti focalizzi troppo su "tu mi hai fatto questo in passato", e rischi di essere colpito da quelli che non si sono ancora attirati le tue ire passate. Con questo atteggiamento, chi di noi non ti ha tradito almeno una volta? Perfino Marco, che gioca sperando sempre di non dover fare la prima mossa ma di poter attaccare per reazione.
Dammi retta, dimentica le partite passate e avrai più tempo e lucidità per analizzare quelle correnti!
La filosofia è come la Russia: piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi.
Re: Psicopatologia di Diplomacy
Potrebbe appartenere alla categoria "masochista-mani bucate".
Il losco figuro, quando è tradito o percepisce un normalissimo attacco come tradimento, anche per 1 o 2 centri,che lo ridimensionano si ma non lo portano a livello vegetativo, gli scatta dentro uno strano meccanismo autopunitivo, ma lui travisa credendo che è punitivo sul povero "reo" di averlo tradito, che va ad offrire il suo ancora cospicuo numero di centri al primo vicino che trova, che magari nemmeno aveva pianificato l'attacco. Immancabile la proposta "entra tu nel mio centro e prendilo, cosi è difeso da quel "pezzo di merda" che mi stà attaccando".
Ecco questo genera un certo risentimento non solo verso chi lo ha attaccato, ma anche negli altri al tavolo che magari stanno provando a vincere in un altra zona del tabellone con le unghie e con i denti...risultato è che queste 2 o 3 persone decideranno al malcapitato di fargliela scontare nella prossima partita insieme oppure cercheranno di accaparrarselo come amico nella prossima partita, attendendo pazientemente che qualcuno lo attacchi prima.
Il losco figuro, quando è tradito o percepisce un normalissimo attacco come tradimento, anche per 1 o 2 centri,che lo ridimensionano si ma non lo portano a livello vegetativo, gli scatta dentro uno strano meccanismo autopunitivo, ma lui travisa credendo che è punitivo sul povero "reo" di averlo tradito, che va ad offrire il suo ancora cospicuo numero di centri al primo vicino che trova, che magari nemmeno aveva pianificato l'attacco. Immancabile la proposta "entra tu nel mio centro e prendilo, cosi è difeso da quel "pezzo di merda" che mi stà attaccando".
Ecco questo genera un certo risentimento non solo verso chi lo ha attaccato, ma anche negli altri al tavolo che magari stanno provando a vincere in un altra zona del tabellone con le unghie e con i denti...risultato è che queste 2 o 3 persone decideranno al malcapitato di fargliela scontare nella prossima partita insieme oppure cercheranno di accaparrarselo come amico nella prossima partita, attendendo pazientemente che qualcuno lo attacchi prima.
"There exist 10 kinds of people: those who understand binary and those who don't."
"If debugging is the process of removing bugs, then programming must be the process of putting them in."
"Gli alleati sono come dei palloncini, appena gli pianti un chiodo dietro la schiena spariscono immediatamente."
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
Fulvio ha scritto:circolo vizioso regalocentrico punitivo-autopunitivo
Visita il mio blog, Chi-quadro: http://chiquadroblog.it
Dove puoi trovare il racconto del mio Cammino di Santiago --> qui
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
La strategia di Antonio si chiama "Armored Duck" come si legge nel libro del compianto Richard Sharp.
E' stata teorizzata da gente come Pasquale Giovine, in Italia, solo che lui è un pò più esperto del buon Antonio.
E' andata a mio discapito a Ferrara, favorendo Curzio, ma quando ti capita Pro perchè non accettare?
E' stata teorizzata da gente come Pasquale Giovine, in Italia, solo che lui è un pò più esperto del buon Antonio.
E' andata a mio discapito a Ferrara, favorendo Curzio, ma quando ti capita Pro perchè non accettare?
Cordiali Saluti
Davide
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
Non a caso Sharp aveva delle idee non universalmente condivise...
La filosofia è come la Russia: piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi.
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
Leggiti il libro va!ANTONIO9224 ha scritto:fenix71 ha scritto:La strategia di Antonio si chiama "Armored Duck" come si legge nel libro del compianto Richard Sharp.
E' stata teorizzata da gente come Pasquale Giovine, in Italia, solo che lui è un pò più esperto del buon Antonio.
Ps:cos'è e come funziona la strategia "Armored Duck"?Se per te non è un problem apuoi darmi qualche delucidazione?Grazie
http://www.diplom.org/~diparch/god.htm
Cordiali Saluti
Davide
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
Io l'ho già detto, Antonio mi odia, un nemico ce l'ha a prescindere, non volevo, mi faccio sempre lo scrupolo che poi se la prendono, sono giovani, adesso esce che lui regala centri a destra e manca è fedele, e io?
Ma che glio ho fatto ad Antonio?
Meno male che mi resta Francesco iemallo che dopo avergli preso 4 centri all'ultimo turno si è messo a ridere!
Ma che glio ho fatto ad Antonio?
Meno male che mi resta Francesco iemallo che dopo avergli preso 4 centri all'ultimo turno si è messo a ridere!
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Re: Psicopatologia di Diplomacy
FERRARI MARCO ha scritto:Io l'ho già detto, Antonio mi odia, un nemico ce l'ha a prescindere, non volevo, mi faccio sempre lo scrupolo che poi se la prendono, sono giovani, adesso esce che lui regala centri a destra e manca è fedele, e io?
Ma che glio ho fatto ad Antonio?
Meno male che mi resta Francesco iemallo che dopo avergli preso 4 centri all'ultimo turno si è messo a ridere!
Ma se ho appena chiesto al Vaticano di avviare in anticipo la pratica per la tua beatificazione??