Ahahaha, visto Andrea che se ne puo' parlare per mesi?
Cito Mirco:
mirco ha scritto:
io ti riporto una esperienza un pò diversa: quando ho cominciato a giocare non conoscevo nessuna delle persone con cui stavo al tavolo e, successivamente, mi sono talvolta trovato ad avere meno difficoltà a tradire chi conoscevo meglio proprio in virtù di ciò. sarà strano, ma tradire un perfetto sconosciuto (tomaiuolo non conta, all'epoca ribadisco che non conoscevo nessuno
) rispetto a qualcuno di cui almeno ricordavo non a fatica il nome mi risultava meno ostico.
Ok, qui siamo nel campo della soggettivita': in generale, dalle mie esperienze, se metti un gruppetto di 2-3 amici in una partita fuori casa, la tendenza (se sono alle prime armi) e' di fare comunella e di non tradirsi.
mirco ha scritto:
da buon rompiscatole, anche sull'eliminazione o meno di un giocatore alla prima partita non sono d'accordo nè con alex nè con marco: in questo gioco, e ci siamo passati tutti, chi più chi meno, ci sono le eliminazioni inutili, i tradimenti-fiasco e le tattiche suicide. chi non è mai stato eliminato in un modo tra questi non ha mai giocato a diplomacy.
proprio per questo nelle prime partite bisognerebbe sperimentare di tutto, da queste situazioni a quelle di squilibrio totale (i.e. giocatore a 14 che deve essere fermato perchè ad un passo dalla vittoria, una delle situazioni che meglio esprime l'intelligenza dei giocatori al tavolo in questo gioco), fino a quelle di stallo totale (dove bisogna pur tradire qualcuno, altra amara lezione l'essere costretti a cambiare gioco da una situazione esogena alle nostre mosse).
sono tutte situazioni che, volente o dolente, ti toccherà provare, tanto vale assaggiare tutto subito e vedere se ti piace anche quello.
Diciamo che, se le partite sono giocate con l'obiettivo di far capire il gioco, si dovrebbe cercare di far giocare il piu' possibile i ragazzi, senza attaccarsi agli ordini scritti piu' o meno bene (magari solo per un misorder di bonus, o al massimo 2) ne' alla caccia brutale ai loro centri. Se metti un paio di giocatori di media esperienza in un tavolo con altri 5 alla prima partita, ci sono troppe finezze tattiche e mosse che possono essere giocate di cui i 5 non sono a conoscenza ... Se la partita e' di torneo, nulla da dire, ma in queste partite secondo me non conviene giocare al 100%.
Concordo al 100% sul fatto che tutte le situazioni debbano essere provate, ma per quello bastano 2-3 partite con le stesse persone: la prima la si gioca piu' "didattica", la seconda e la terza affondando un po' di piu' l'acceleratore per vedere le reazioni.
mirco ha scritto:
in ultimo, diplomacy è un gioco che si gioca con i pezzi e con le persone che li muovono: giocando solo con quest'ultimi si rischia di cristallizzare la situazione che attanaglia spesso i neofiti alle prime partite, come hai riportato dalla tua esperienza, in una abitudine che il giocatore si terrà incollato e da cui non saprà liberarsi, facendo diventare un mantra il ragionamento perfettamente sintetizzato da marco:
FERRARI MARCO ha scritto:con questa possa posso eliminarti, ma se non la faccio mi puoi servire di più nel corso del gioco, ma mi puoi anche tradire, se oggi mi tradisci la prossima volta lo farai ancora? per paura che tu lo faccia ti elimino subito e poi non ho pensiri, può succedere che nella prossima partita mi restituisci il favore, questo rende solo meno bello il gioco perchè si crea una reciproca sfiducia.
così, secondo me, alla lunga si impazzisce e non ci si gode il gioco.
d'altra parte anche giocare senza considerare le persone con cui si sta parlando, ponendo esclusiva attenzione ai pezzi, fa perdere gran parte della bellezza di questo gioco: non è forse fantastico trattare prima con fulvio-principessina e poi, dopo due turni, con fulvio-zerbino (sei sempre nei miei pensieri, lo so...)?
bisogna, nella mia personale visione, semplicemente giocare considerando pezzi e giocatori e godersi la partita per la simulazione tattico-diplomatica che è, senza farsi troppi problemi del poi.
Quello che dici e' sacrosanto (anche se, dovendo scegliere, giocare le persone e' piu' efficace che non giocare i pezzi); lo puoi fare solo con un po' di esperienza pero'. All'inizio, il tuo orto si limita ai tuoi centri ed a quelli dei tuoi vicini (ma solo quelli prossimi alle tue unita'): non si riesce a vedere troppo in avanti, ma e' normalissimo.
Giocando, ci si accorge automaticamente che la mappa e' molto piu' grande della tua nazione e che le conseguenze di una mossa in un angolo arrivano fino all'altro lato d'Europa .
Ma bisogna dare tempo al tempo, tenendo fuori tutti i discorsi legati ad ambito torneo ed alle conseguenze che una mossa potrebbe o non potrebbe avere nelle prossime partite (!!!).
Il primo passo da fare e' prendere consapevolezza che il tradimento e' parte del gioco ed imparare a metabolizzarlo, senza prendersela troppo, permette di fare un grosso salto in avanti.
Se ti tradisco in una partita, non e' detto che lo rifaro' anche nella prossima, semplicemente il mio gioco in quel momento passava per quella pugnalata (giusta o sbagliata che sia quella scelta).
Molto spesso infatti, come dice Francesco, ce la prendiamo per mosse a nostro parere errate dei nostri avversari, vedendoci dietro chissa' quale macchinazione, quando in realta' si trattava semplicemente di un errore di valutazione...